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Campi irrigati 'al cancro': la morte nell'acqua al cloruro di metilene

Un Solvente vietato dall'UE perché pericoloso, utilizzato ancora in un sistema industriale illegale. Padre Patriciello: "Disumani. Criminali. Non hanno ucciso un uomo, ma intere generazioni"

Ancora veleni nelle terra tra Napoli e Caserta. Un nuovo pozzo avvelenato a Caivano: acqua che serviva per irrigare campi coltivabili e che conteneva percentuali altissime di cloruro di metilene, un solvente pericoloso per la salute e cancerogeno, tanto che l'Ue ha deciso con una direttiva di vietarne l'uso nei processi industriali.

Un terra condannata a morte da sistemi illegali e criminali mai contrastati.

E' un attacco su due fronti, gli scarti industriali pericolosi che illegalmente arrivano in Campania dal nord e gli scarti delle fabbriche del sud che lavorano in nero e quindi in nero smaltiscono: "Ogni giorno - scrive l'oncologo Antonio Marfella, 'medico per l'ambiente', in un lungo intervento su facebook dal quale noi estrapoliamo solo un parziale ma significativo passaggio - noi dobbiamo registrare in falda profonda i tossici (tipo cianuro) che vi hanno sversato dalle industrie del nord, tipo acna di cengio, ma ogni giorno nelle terre dei fuochi si lavora in nero e si sversa nei campi i solventi e gli sverniciatori del settore merceologico della produzione in nero di scarpe, borse e tessili. Questi non sono veleni del nord, questi sono i veleni prodotti nelle nostre zone dove non si rispetta l'uomo e il suo lavoro"

"Il “Dramma Caivano” deve diventare un caso nazionale - scrive Padre Maurizio Patriciello, parroco anti-roghi tossici di Caivano,  sulla sua pagina di facebook -. Altri pozzi sequestrati. Acqua al veleno. Acqua avvelenata. Acqua velenosa. Pretendiamo per Caivano e dintorni lo stesso sdegno unanime che si è levato per le stupide parole che il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ha espresso nei confronti di una signora ministrodalla pelle più scura della nostra. Il presidente  della Repubblica, indignato, ha parlato di “barbarie”. Bello. Molto bello. Prendiamo le distanze da qualsiasi minimo puzzo di razzismo. Anche noi chiediamo ad alta voce ledimissioni di Roberto Calderoli. Ma con la stessa voce, gridiamo a chi ci governa che in Campania c’è un popolo condannato a morte. Ci sono terreni coltivati imbottiti di sostante tossiche. Ci sono pozzi contenenti acqua che non disseta, ma fa morire. Vogliamo che il Presidente della nostra Repubblica abbia per noi la stessa attenzione dimostrata per l’incidente avvenuto qualche giorno fa. E con lui tutti coloro che sono stati chiamati a governare l’Italia. Togliete la benda con la quale avete coperto gli occhi. Dimostrate al mondo che l’Italia è un Paese civile e democratico. Smettete di trincerarvi dietro milleparaventi consunti che non possono più nascondere nemmeno un gatto. Prendetevi le vostre responsabilità.  Non  sentite sulla coscienza  il peso di tante morti? Non avvertite il pianto di tante mamme che hanno portato al camposanto i figli? Ambientalisti di tutto il mondo, veniteci in aiuto. Medici di tutto il globo, venite in Campaniae dateci una mano. Scienziati e tecnici, venite ad aiutarci. E voi, campani, ossequiosi e orgogliosi, mettete da parte ogni inutile orgoglio. Non perdete tempo a preoccuparvi chi si prende il merito. Non badate a ciò che il partito vi suggerisce. Una cosa è certa: questo popolo – il vostro popolo -  sta morendo. Sotto gli occhi di tutti. Anche e soprattutto i vostri. E nessuno sa chi sarà il prossimo a dovere essere colpito dal cancro. Siamo impauriti. È vero. come potrebbe essere altrimenti? Non sappiamo più che cosa mangiare. È vero. Chi ce lo deve dire? Intanto la Polizia forestale sequestra altri campi. Veleno. Veleno. Veleno. Disonesti. Disumani. Criminali. Non hanno ucciso un uomo, ma intere generazioni. E ancora c’è chi vuole giocare al nascondiglio".

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