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Il Tar ha detto sì: i rifiuti tornano a Caivano. "Soluzione temporanea"

A breve riprenderanno i conferimenti nell'area individuata dalla Provincia come sito di trasferenza per i rifiuti napoletani. Amareggiato il sindaco Falco: "Caivano diventerà una Napoli due". Acerra resiste

Il Tar della Campania ha accolto in queste ore la richiesta di sospensiva dell'ordinanza del sindaco di Caivano Antonio Falco presentata dalla Provincia di Napoli. Ciò sgnifica che potranno riprendere i conferimenti nell'area di Caivano individuata dalla Provincia come sito di trasferenza per i rifiuti di Napoli e della provincia.

Immediato il commento di Cesaro: "Il provvedimento del Tribunale Amministrativo dimostra la fondatezza delle mie profonde perplessità in merito all'ordinanza adottata dal primo cittadino di Caivano, che a mio avviso non aveva i presupposti di legge necessari per essere emanata. Ribadisco che prima di adottare ogni decisione ho voluto che fosse fatta un'approfondita indagine dal punto di vista igienico sanitario che mi confortasse nelle mie determinazioni. In ogni caso ora i conferimenti previsti riprenderanno alleviando la pesante situazione che c'é sul territorio. Confermo infine che tanto a Caivano quanto ad Acerra i siti di trasferenza aperti sono temporanei e necessari solamente a superare la crisi in atto".

Il sindaco di Caivano, si è detto amareggiato. "Penso che il problema dell'ordine pubblico e igienico sanitario possa peggiorare nella nostra città, trasformando Caivano in una Napoli due".

Ad Acerra, intanto, il sindaco Tommaso Esposito ha firmato l'ordinanza antisacchetti napoletani. "Stamattina ho notificato l'ordinanza sul posto impedendo di fatto che i camion sversassero ulteriori rifiuti nell'area. L'ordinanza è stata emessa in coerenza con quanto diciamo da tempo, e cioè che su quel sito non possono essere sversati rifiuti, in quanto ci sono sentenze del Tar che ci danno ragione, oltre al Consiglio di Stato. Ho, inoltre, intimato la rimozione delle eco balle già presenti, in quanto il sito non puòessere più considerato un'area temporanea di stoccaggio, ma una vera e propria discarica abusiva in quanto carente delle dovute autorizzazioni". (Ansa)

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