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Don Patriciello scrive a Schiavone: “Dicci dove sono i veleni”

In una lunga missiva indirizzata all'ex boss dei casalesi, il parroco anti-roghi chiede chiarezza. "Esci dal generico", scrive al pentito, "lottiamo ogni giorno per una soluzione, aggiungiti a noi"

“Esci dal generico. Dicci chiaramente dove, in quale contrada, in quale terreno, in quale sito sono stati sversati i veleni che stanno portando a morte la nostra gente, i nostri giovani, i nostri figli”. È l'appello lanciato su Facebook da padre Maurizio Patriciello, il sacerdote “anti-roghi” di Caivano, all'ex boss Carmine Schiavone.

Al pentito eccellente dei casalesi, che in un'intervista trasmessa ieri da Sky ha parlato dell'avvelenamento della Campania avvenuto con rifiuti provenienti da tutto il Paese, don Patriciello scrive una lunga lettera, in cui aggiunge: “Sai che un popolo numeroso e impaurito lotta ogni giorno per arrivare a qualche soluzione. Oso chiederti di aggiungerti a noi. Vieni anche tu con noi”.

“Il pane macchiato dal sangue che gli innocenti della catastrofe ambientale stanno versando – continua don Patriciello – è indigesto. È pane che non sazia. Pane avvelenato. Pane velenoso''. "È giunta l'ora che si facciano avanti tutti coloro che hanno avvelenato, o permesso di avvelenare, le nostre campagne. È giunta l'ora del coraggio e della verità. Aiutaci anche tu a svergognare questi loschi figuri".

Il sacerdote del Parco Verde di Caivano non ha perso la speranza: "Mafia e mafiosi, camorra e camorristi – scrive – possono essere e di fatto saranno distrutti. Il male non ha l'ultima parola. L'ultima parola l'avrà solamente il bene. A trionfare sarà l'amore, non la cattiveria. Sempre e dappertutto, anche in Campania. Ma questo avverrà quando sapremo, noi campani e chi i campani ha comprato per una manciata (potrà essere anche un autotreno, è la stessa cosa) di monete. Quei soldi, lo hai visto, bruciano più del fuoco".

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