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Martedì, 23 Aprile 2024
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Cavoli, finocchi e rifiuti tossici: la scoperta shock a Caivano

A pochi metri, solo qualche giorno fa, erano stati sigillati dei pozzi inquinati che irrigavano i campi della zona. I rifiuti erano quasi in superficie, a 50 centimetri dalle coltivazioni

Periferia di Caivano, nel perimetro della “Terra dei fuochi”. Il Corpo forestale dello Stato ha ritrovato, al di sotto di un terreno coltivato a cavoli, fusti di rifiuti tossici: solventi chimici altamente aggressivi, scarti industriali, scorie di fusioni di vetro e materiali contenente fibre di amianto. Erano sotterrati a soli 50 centimetri dalla superficie, separati da mezzo metro di terra da prodotti che sarebbero finiti sulle tavole di ignari consumatori.

Ma c'è di più. A poche decine di metri, solo la scorsa settimana, la Procura di Napoli aveva fatto sigillare cinque pozzi le cui acque erano risultate inquinate. Le stesse acque che irrigavano i campi di cavoli e di pomodori nelle vicinanze.

L'individuazione del terreno finito sotto sequestro è stata molto articolata. Gli uomini del Comando provinciale della forestale di Napoli, coordinati dal primo dirigente Sergio Costa, e del nucleo investigativo hanno prima analizzato alcune foto aeree. Successivamente sono stati fatti degli appostamenti, poi sono state avviate le opere di scavo che hanno fatto emergere le scorie.

ECCO COSA VENIVA COLTIVATO - La Forestale ha accertato che nell'area dove sono stati trovati i rifiuti fino a poco tempo fa erano stati coltivati ortaggi, in particolare finocchi, e che il fondo, dopo un periodo di riposo colturale, era destinato a essere riutilizzato a breve per un nuovo ciclo produttivo di colture agricole. Il sequestro preventivo, si legge in una nota della Procura, "si è reso necessario, al fine di prevenire pericoli per la salute pubblica".

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